so quel che pensi - i segreti di un famoso mentalist per imparare a leggere nel pensiero - thorsten heavener

So quel che pensi – Thorsten Havener

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TRAMA

Per leggere nella mente delle persone non servono capacità paranormali, ma soltanto un’attitudine all’osservazione dei gesti, della mimica e del linguaggio del corpo. Il famoso mentalist tedesco, Thorsten Havener, ci insegna le conoscenze necessarie a non farsi ingannare e per capire cosa sta pensando chi ci sta di fronte. Attraverso esperimenti e aneddoti principali questo manuale risulta molto scorrevole e interessante. Tutti i metodi presentati vengono utilizzati da lui quotidianamente.

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L’AUTORE

Thortsten Havener nasce il 27. Settembre 1972 a Saarbrücken in Germania. Si è laureato presso l’Università di Saarbrücken e Monterey (California) con una laurea in linguistica applicata. Nel 1986, Havener ebbe la sua prima apparizione pubblica come mago. Nel 1995, Havener ha vinto i Campionati francesi di magia nella categoria magie générale. Dal 2001, si allontanò dalla magia classica e si occupò di strategie mentali, percezione, linguaggio del corpo, suggestione e ipnosi. Ha uno suo show chiamato The Mind Reader – un uomo vede tutto.

IL MONDO E’ COME LO PENSIAMO

Ogni individuo ha dei modi di fare particolari che rivelano molto della sua personalità e del suo pensiero, indipendentemente dalla nostra capacità di coglierli. Da quando l’autore ha capito questo concetto, iniziò a concentrarsi su cose che prima gli erano rimaste nascoste a causa della sua prospettiva parziale. Iniziò a scoprire sfaccettature che normalmente rimangono oscure e irrilevanti.

Spesso quando decidiamo di acquistare un certo modello di automobile, ci pare di vederlo circolare dappertutto. In realtà il numero di auto di quel tipo non è aumentato di colpo, siamo ni che abbiamo modificato il nostro filtro d’interesse.

Ecco le cose che dobbiamo osservare sempre: Linguaggio, Gestualità. Costituzione, Accessori. Prima di tutto iniziate ad esaminare voi stessi in questo modo acquisirete anche, una maggiore sensibilità rispetto al mondo che vi circonda.

Non avendo pregiudizi è più facile riconoscere come le cose sono veramente, e non come vorremmo che fossero.

IL CORPO RIVELA I NOSTRI PENSIERI

Questo capitolo inizia con un esperimento molto interessante: “Provate a sollevare una sedia prendendola dal sedile. Concentratevi a l massimo sul suo peso, poi posatela nuovamente a terra. Ora rivolgete la vostra attenzione all’angolo superiore della spalliera., dopo di che, sollevate di nuovo la sedia dal sedile. Risultato: se avrete fissato abbastanza a lungo con sufficiente concentrazione l’angolo superiore dello schienale, la sedia vi sembrerà più leggera.”

L’effetto ideomotorio è un movimento che si compie inconsciamente, senza l’intervento della volontà, stimolato solo da un pensiero o un’idea.

In ogni processo di comunicazione esistono diversi livelli di trasmissione delle informazioni:

  • Contenuto: il significato dell’enunciato.
  • Voce: stiamo parlando forte o piano? Lentamente o in fretta? Con tono incerto o sicuro?
  • Linguaggio del corpo: La mimica, gestualità e portamento.

Gli occhi sono lo specchio dell’anima.

Questi tendo a spostarsi verso l’alto se stiamo pensando a una immagine; lateralmente quando pensiamo o ricordiamo rumori, suoni o parole; in basso nel caso di una percezione cinestesica.

Quando una persona spalanca gli occhi significa sempre: “voglio più informazioni su quello che è appena accaduto o che è stato appena detto. Mentre gli occhi socchiusi preannunciano una domanda mirata.

Ecco un esperimento che puoi fare con i tuoi amici:

“Iniziate posizionandovi di fronte a lui e pronunciando queste frasi:

  • Prova a immaginare di camminare in un bosco. A un certo punto noti un uccello stupendo. Cerca di vederlo appollaiato su un ramo con la massima precisione: il piumaggio, le dimensioni, la forma del becco.
  • Adesso prova ad immaginare di essere all’interno di un autosilo e di sentir suonare l’allarme di una macchina. Cerca di immaginare il rumore con la massima precisione.
  • Per finire prova a ricordare le sensazioni provate mangiando un pezzo di pizza con le mani. Immaginate di avere le mani unte e pulirtele su un tovagliolo di carta.
  • Ora scegli una situazione e concentrati su di essa, ripercorrendola in ogni sua singola fase.

A questo punto osservate con attenzione gli occhi del vostro partner. Se si spostano verso l’alto, sta pensando alla prima; di lato sarà l’allarme; in basso sarà la pizza.”

La bocca: parlare senza parlare

Quando la occa si apre e si fa tonda vuol dire che desideriamo qualcosa di più. Mentre quando chiudiamo la bocca, vuol dire che non vogliamo più apprendere o accettare qualcosa.

Una risata vera viene indicata, da un movimento uniforme di entrambe le sopracciglia che si abbassano.

Testa e collo: mantenere un contegno

Inclinando la testa di lato scopriamo il collo, questo indica che ci fidiamo della persona con cui stiamo parlando. Mentre se lo copriamo indica diffidenza.

Le spalle e le braccia: cosa esprime un cambio di postura

Per manifestare la propria volontà di creare una barriera cambierà la posizione e sposterà in avanti una spalla rispetto l’altra. Questo gesto, di solito, esprime un’obiezione e una presa di distanza da qualcosa con cui non si è d’accordo.

Con i movimenti delle braccia possiamo aprirci al nostro interlocutore, protendendole leggermente in avanti e mostrando il palmo delle mani, o viceversa, possiamo, stringendole tutte e due al corpo, distanziarci e creare una barriera.

Mettere le mani sui fianchi è un tipico esempio di rifiuto.

Le mani: afferrare il mondo

Esistono principalmente due movimenti delle mani:

  1. Quelli Aperti, dove viene mostrato all’interlocutore il palmo della mano. Questo è un segnale di schiettezza, indica che niente verrà tenuto nascosto. Quindi questo è un cesto di amicizia, che crea fiducia.
  2. Quelli Chiusi, dove il palmo della mano rimane nascosto. Questo indica che stiamo nascondendo qualcosa. La causa potrebbe essere la paura o l’incertezza. In ogni caso, si crea una distanza dall’interlocutore.

Un gesto molto frequente è quello di tamburellare con le dita. Se durante una discussione notate che il vostro interlocutore compie questo gesto, vuol dire che vuole terminare il dialogo.

Due gesti di dominio sono:

  • Mettere le mani in tasca lasciando il pollice fuori.
  • Intrecciare le mani dietro la schiena, questo perché scopre completamente il busto.

La stretta di mano

Anche dalla stretta di mano è possibile cogliere molti segnali.

Una stratta di mano decisa fa pensare a una persona a cui piace avere tutto sotto controllo, che è dominante e mostra la propria forza. Mentre una stretta di mano debole e fugace dimostra incertezza o indifferenza. Una stretta prolungata, in cui uno dei due non lascia la mano dell’altro, indica che il soggetto non vuole separarsi dall’interlocutore.

L’Esperimento della tensione Muscolare

Mettetevi seduti comodamente, rilassate con tutta calma i muscoli del corpo e assumete una posizione distesa e serena. Scegliete un ricordo del passato che provochi la vostra collera e rivivetelo in tutti i dettagli.  Ripetete la cosa e rievocate le sensazioni provate allora. Mantenetevi però del tutto rilassati. Riuscite a eseguire contemporaneamente questi due comandi? VI rendete conto che non appena vi rilassate non siete più in grado di provare collera. Questa emozione, così come la paura ha bisogno di tensione muscolare per svilupparsi. Ciò significa che se riuscite a restare distesi e rilassati, non proverete né rabbia né paura.

DETERMINARE IL MONDO CON IL PENSIERO

In questo capitolo ci parla dell’importanza dell’autosuggestione, ovvero la tecnica tramite la quale si fa convogliare senza deviazioni un’ispirazione nell’inconscio di una persona e di portarla a compimento. Per dimostrarcelo ci racconta alcuni suoi show in cui è riuscito ad ipnotizzare usando questa tecnica.

Le parole magiche

Suscitare paura è un’ottima tecnica di controllo verbale. È molto poco utilizzata, ma è una delle più utili. Un’altra tecnica molto efficacie è quella di svelare un segreto. Dicendo la frase: “Ti svelerò un segreto” avrai quasi sicuramente l’attenzione dell’interlocutore.

La parola “oppure” può servire in molti casi per condizionare la scelta dei vostri interlocutori. Ad esempio, immaginate di aver invitato degli amici a casa vostra, la serata trascorre bene, ma gli ospiti si trattengono più del previsto. Così invece di cercare una scusa per farli andare via, puoi semplicemente chiedere “volete un altro bicchiere di vino, oppure…? Usando la giusta intonazione, alzando il tono verso la fine, vedrete che i vostri amici declineranno l’incito e se ne andranno in fretta.

Utilizza la parola “e” per unire più richieste in questo modo per l’interlocutore sarà più difficile declinarle tutte.

Inserisci il nome della persona all’inizio in modo da avere la sua completa attenzione, però senza dare troppa enfasi. Una sbagliata intonazione potrebbe creare un’impressione sbagliata.

Come acquisire il controllo verbale

  • Parlate la lingua del vostro interlocutore. Ascoltate il modo di esprimersi del vostro interlocutore e adeguatevi. Se costui usa spesso parole straniere, fatelo anche voi. Se utilizza metafore, ampliatele. In base al modo e alla situazione, parlate con immagini visive, uditive o cinestetiche. Se entrambi parlate la stessa lingua vi capirete.
  • Condizionamento inosservato. Accentuando singole parole di una frase, si danno indicazioni che vengano percepite inconsciamente.
  • L’intonazione giusta. Usa un tono pacato, sicuro e in fondo alla frase abbassa la voce, se vuoi emanare autorità.
  • Dite il meno possibile e lo stretto necessario. Non travolgetelo con un fiume di parole. Nelle situazioni cruciali, dite solo l’indispensabile. Darete un’impressione di autorevolezza, carisma e sovranità.

Le Barnum Statements sono delle frasi che hanno il potere di risultare individuali alla maggior parte delle persone. Ecco alcuni esempi:

  • “A volte ha l’impressione di avere dentro di sé ancora tante potenzialità inutilizzate.”
  • “A volte sente di essere trattato ingiustamente, perché i suoi colleghi, i suoi amici oppure il suo partner la sottovalutano e non sono in grado di apprezzare a sufficienza il suo lavoro.”
  • “Una parte delle sue speranze le sembra irrealizzabile, pur essendo del tutto legittima.”

NON CI SONO CONFINI: UN ALLENAMENTO MENTALE

Quando il nostro intuito ci comunica qualcosa e noi ci affidiamo a questa sensazione. Il più delle volte abbiamo ragione. Questo è stato provato anche da alcuni esperimenti delle neuroscienze.

Il metodo del training autogeno:

“Sedetevi comodi e rilassate la muscolatura il più possibile, ma in modo da mantenre senza fatica la postura seduta. Avvertite il vostro peso sulla sedia e sul pavimento sotto la pianta dei piedi. Avete la mandibola e il resto dei muscoli rilassati. È una sensazione piacevole. Chiudete gli occhi e fate tre profondi respiri addominali. Durante la prima respirazione contante lentamente 3-3-3. Durante la seconda 2-2-2 e durante la terza 1-1-1. Dopo la terza respirazione ripetetevi mentalmente che siete del tutto tranquilli e rilassati. Niente può strapparvi a questo piacevole stato di serenità.

Cominciate a rilassare di più il collo. Poi fate passare il rilassamento sulle spalle, quindi sulle braccia fino alla punta delle dita. La cassa toracica si rilassa e la sensazione scende verso l’addome, i fianchi e le gambe. Entrambe le gambe si rilassano. Prima le cosce, poi i polpacci, e infine anche i piedi e le dita.”

In questo modo raggiungerete la frequenza delle onde cerebrali nello stato alfa, ovvero da 7 a 14 Hz, dove la mente è vigile ma rilassata, in una piacevole fase di armonia e calma. È lo stato che permette l’accesso migliore al subconscio. Questo è anche molto utile per ridurre le vostre paure e uscire da uno stato di collera.

L’ISTANTE DELLA FORZA

In questo capitolo spiega la regola delle settantadue ore (Secondo me dovrebbe diventare delle 24 ore, però è solo una mia opinione). Consiste nel realizzare un’intenzione nell’arco di 72 ore, altrimenti la rimanderemo troppo a lungo e alla fine l’accantoneremo del tutto.

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